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Il fenomeno silenzioso della Processionaria

Con l’arrivo della primavera, un fenomeno spettacolare ma anche potenzialmente pericoloso si verifica sulle pendici dell’Etna, il maestoso vulcano che domina il paesaggio della Sicilia: la comparsa della processionaria del pino.

All’inizio dell’inverno, le larve della processionaria del pino, piccoli bruchi dall’aspetto innocuo, si preparano per la loro fase più attiva. Si nutrono principalmente delle foglie dei pini, in particolare delle specie di pino laricio e pino silvestre, che abbondano sulle pendici dell’Etna.

Con l’arrivo delle temperature più miti, questi bruchi iniziano a muoversi in modo coordinato e spettacolare. Si raggruppano in lunghe colonne, formando vere e proprie “processioni”, da cui il loro nome. Questo movimento sincronizzato non è solo un comportamento interessante dal punto di vista biologico, ma ha anche uno scopo pratico: permette loro di spostarsi più agevolmente alla ricerca di cibo e di luoghi adatti alla formazione del bozzolo.

Nonostante lo spettacolo visivo che offrono, la presenza delle processionarie del pino può essere pericolosa per gli esseri umani e per gli animali domestici. I peli urticanti che ricoprono il corpo di questi bruchi contengono una sostanza irritante chiamata thaumetopoeina, che può causare gravi reazioni allergiche e irritazioni cutanee. Inoltre, se ingeriti, possono provocare danni anche a livello delle vie respiratorie.

La presenza delle processionarie del pino sull’Etna non è solo un fenomeno biologico, ma anche un’opportunità per riflettere sull’importanza della conservazione degli equilibri naturali e sulla necessità di promuovere una convivenza armoniosa tra l’uomo e l’ambiente circostante. È importante essere consapevoli dei rischi e adottare le precauzioni necessarie per proteggere la propria salute e preservare la bellezza e la biodiversità di questa regione unica al mondo.

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